Jutland (1916)
Il più grande duello storico
tra fortezze d’acciaio.
250 navi. La quasi
totalità delle unità da guerra delle flotte inglesi e tedesche che si
affrontarono per quasi dodici ore. Ecco la cronaca della più importante
battaglia navale della prima guerra mondiale e una delle più grandi della
storia, che vide i tedeschi ottenere una vittoria di misura ma non risolutiva.
Il 31 maggio 1916, intorno
alle due e venti del pomeriggio, il comandante dell’incrociatore leggero
inglese Galatea, in navigazione all’imboccatura dello stretto di Skagerrak (il
braccio di mare che divide la punta settentrionale della Danimarca dalla costa
della Norvegia), ordinò di alzare in tutta fretta il segnale a bandiere di
nemico in vista e di trasmettere via radio la posizione dell’avvistamento. Non
c’era tempo da perdere: le vedette di guardia prima avevano localizzato alcuni cacciatorpediniere
nemici, in procinto di ispezionare un piroscafo da carico danese (paese
neutrale), e alcuni minuti dopo, l’inconfondibile silhouette di un incrociatore
in rapido avvicinamento. Ciò poteva voler dire solo una cosa: era appena stato
individuato lo schermo protettivo più esterno dell’Hochseeflotte, la flotta
d’alto mare tedesca. La reazione fu immediata e decisa: intorno alle 14 e 28, da
una distanza di circa tredici chilometri, il Galatea, a cui si era aggiunto il
gemello Phaeton, aprì il fuoco con i suoi pezzi da 150 mm cercando di
inquadrare il bersaglio quanto più rapidamente possibile, imitato subito dopo
dalle unità nemiche. Con questo rapido scambio di colpi iniziava la Battaglia dello Jutland,
il più importante scontro navale della Prima guerra mondiale e uno dei più
grandi della storia: da una parte era schierata la quasi totalità della Grand
Fleet, la flotta da battaglia della Royal Navvy, con qualcosa come 151 unità di
combattimento, tra cui 28 corazzate, 9 incrociatori da battaglia e 8
incrociatori corazzati, dall’altra la Kaiserliche Marine
(Marina imperiale tedesca) con 99 navi, tra cui 16 corazzate, 5 incrociatori da
battaglia e 6 pre-dreadnought (navi da battaglia di concezione ormai
sorpassata)
.David Beatty, I conte Beatty (Nantwich, 17 gennaio 1871 – Londra, 11 marzo 1936), è stato un ammiragliobritannico. Dopo una brillante carriera cominciata in giovane età, comandò gli incrociatori da battaglia britannici nellabattaglia dello Jutland, la più grande battaglia navale della prima guerra mondiale, conclusasi con una vittoria tattica tedesca ma con una vittoria strategica della Royal Navy. Dopo lo scontro venne accusato di essere stato troppo temerario nel comando, in contrasto con la prudenza del suo superiore, Ammiraglio Jellicoe. Successivamente prese il posto di Jellicoe come Comandante in Capo della Grand Fleet, riuscendo ad ottenere la resa della Hochseeflottetedesca nel 1918. Negli anni venti servì per un lungo periodo come Primo Lord del Mare, ovvero come capo della Royal Navy.
UN VERDETTO GIA’ SCRITTO? Come si arrivò a questo scontro di
proporzioni titaniche? E soprattutto
perché i due Paesi decisero, di rischiarvi la quasi totalità della flotta? Per
i tedeschi, strozzati dal blocco navale britannico in atto ormai dall’inizio
del conflitto, era imperativo cercare di forzare la mano con un’azione
dimostrativa che avrebbe potuto cambiare le carte in tavola. Invece per gli
inglesi, che potevano contare su una schiacciante superiorità numerica e
vantavano una maggiore esperienza in termini di guerra navale, era l’occasione
per mettere a segno un colpo definitivo, in grado di minare il morale, già
basso, dell’avversario. Ma c’era dell’altro. Senza che i tedeschi sospettassero
di nulla, la Royal Navy ,
che a seguito della cattura dell’incrociatore leggero Magdeburg nell’agosto
1914 aveva saputo dei codici segreti delle loro comunicazioni radio e conosceva
le loro intenzioni in anticipo. Ecco perché il 30 maggio l’ammiragliato
britannico, informato dai servizi segreti che l’intera Hochseeflotte era
salpata verso il Mare del Nord, aveva ordinato senza indugi che tutte le unità
della Grand Fleet uscissero da rispettivi porti per intercettarla. Capiamo
anche il motivo per cui, in quel primo pomeriggio di maggio, il comandante del
Galatea non ebbe alcun tentennamento ad aprire il fuoco. L’incrociatore faceva
parte della squadra del viceammiraglio David Beatty (sei incrociatori da
battaglia, quattro corazzate veloci e innumerevoli unità minori) deputata a
proteggere il lato meridionale della flotta, che in quel momento navigava più a
nord al comando dell’ammiraglio John Jellicoe, con l’obiettivo di far cadere il
nemico in una trappola mortale. Un avversario che, per quanto informato da
alcuni sottomarini presenti davanti alle principali basi inglesi dell’uscita in
mare di alcune unità da combattimento, era all’oscuro del pericolo incombente. Infatti,
quando accadde il primo contatto, a essere coinvolte furono le unità minori del
1 aufklarungsgruppe, il primo Gruppo da ricognizione, composto da cinque
incrociatori da battaglia e altre navi minori, al comando di Franz von Hipper,
mentre il grosso delle forze guidate dall’ammiraglio Reinhard Scheer, erano
ancora distanziate. Per quanto la disparità delle forze in campo, a conti
fatti, favorisse la flotta inglese, gli avvenimenti successivi misero in luce
come in una battaglia l’elemento umano e tecnologico abbiano sempre un ruolo importante.
In questo caso, come ha scritto Sergio Vallzanaia, in Jutland: “Neppure le intercettazioni radio furono di
grande aiuto…Furono solo gli occhi delle vedette incollati sugli oculari dei
binocoli a fornire agli ammiragli le informazioni base alle quali agire”.
Lo scontro, il cui esito visti la disparità di mezzi e i vantaggi derivati
dall’intelligence sembrava già scritto, nelle ore successive riservò non poche
sorprese.
Franz von Hipper (Weilheim in Oberbayern, 13 settembre 1863 – Amburgo, 25 maggio 1932) è stato un ammiragliotedesco che prestò servizio nella Kaiserliche Marine (Marina Imperiale Tedesca).
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nato da una famiglia Bavarese di proprietari terrieri, Franz Hipper si arruolò diciottenne nella marina imperiale, nell'aprile 1881, servendo come cadetto sulle fregate SMS Niobe e SMS Leipzig. Nel 1884 ricevette la nomina ad ufficiale e come tale sino al 1903 comandò unità siluranti; dal 1904 fu a capo della 1ª Divisione torpediniere con insegna sull'incrociatore leggero SMS Niobe. Nominato contrammiraglio nel 1912, ricevette il comando dell'incrociatore corazzato SMS Friedrich Karl. Nell'ottobre 1913 fu nominato comandante della Forza di esplorazione dellaHochseeflotte (flotta d'alto mare).
La HMS Queen Mary fu un incrociatore da battaglia della Royal Navy classe Lion armato con otto cannoni da 343 mm, un dislocamento di 27.200 tonnellate ed una velocità di 28 nodi (52 km/h). Differiva leggermente dalle sue navi sorelle per le ciminiere tonde invece che ovali e per il fatto di montare tutti i suoi cannoni da 102 mm sullo stesso ponte.
IL DRAMMA DEL QUEEN MARY. Il compito
dei sei incrociatori di battaglia di Beatty (Tiger, Indefatigable, Queen Mary,
Pricess Royal, New Zelanda e Lion), protetti dal naviglio minore e affiancati
dalla V Squadra del contrammiraglio Evan-Thomas (composta da moderne corazzate
classe Queen Elizabeth) era ingaggiare il combattimento per poi invertire la
rotta e condurre la flotta nemica, di cui le unità di Hipper costituivano
l’avanguardia, nelle fauci della Grand Fleet. Il piano, per quanto la
situazione fosse caotica, funzionò egregiamente. Dopo l’iniziale scaramuccia,
la battaglia entrò nel vivo intorno alle 15,48, quando le unità maggiori si
trovavano a una distanza di 14mila metri. In quel caso furono i cinque
incrociatori tedeschi, Von der Tann, Moltke, Seydlitz, Derffinger e Lutzow, a
fare fuoco per primi dimostrando fin da subito una notevole precisione. Non
altrettanto gli inglesi: mancanza di coordinamento, confusione nella
trasmissione degli ordini e sistemi di puntamento (telemetri) non sempre
all’altezza, si rivelarono un grave handicap che fu pagato caro. La successione
degli eventi fu drammatica: la prima unità inglese a subire danni ingenti fu il
Tiger, inquadrato dai cannoni del Moltke, e solo un colpo di fortuna lo salvò
dalla distruzione. Lo stesso non si può dire dell’Indefatigable che, quindici
minuti dopo, fu raggiunto da una serie di precisissime bordate sparate dal Von
der Tann, saltando letteralmente in aria e condannando l’intero equipaggio a
una morte orribile. I sopravvissuti furono solo due su 1019. Solo l’arrivo
provvidenziale della V Squadra di Evan risollevò in parte l’andamento dello
scontro: con la loro potenza di fuoco e il tiro accurato, inquadrarono il Von
der Tann e il Moltke che, raggiunti da diversi colpi, dovettero interrompere il
combattimento e mettere in atto manovre evasive. Ciò non impedì tuttavia al
Seydlitz e al Derfflinger di concentrare le loro artiglierie principali sugli
incrociatori inglesi. Tra le 16,25 e le 1630, i loro colpi raggiunsero la
Quenn Mary , una delle navi più moderne
della flotta inglese, che in pochi secondi esplose e scomparve tra le onde,
senza lasciare il tempo all’equipaggio di gettarsi in mare. Il bilancio anche
in questo caso fu drammatico: morirono 1286 uomini e solo 20 si salvarono. Come
ha scritto Valzania, “gli stessi tedeschi
rimasero attoniti di fronte a un simile spettacolo e alcuni di loro assicurano
di aver visto alberi e camini piegarsi verso il centro della nave mentre si
spezzava in due. Da quindici chilometri di distanza si vedeva l’altissima
colonna di fumo ed era uno spettacolo impressionante”. Le eliche dello
sfortunato vascello inglese stavano ancora girando, quando Beatty, che era
conscio delle perdite subite, ricevette la comunicazione che a sud s’intravedevano
le sagome delle corazzate di Scheer in avvicinamento. Intuendo il pericolo ordinò
quindi alla squadra di spostarsi di 180° (la direzione opposta a quella tenuta
fino a quel momento) per evitare la minaccia e costringere il nemico a
inseguirlo, con l’intento di attirarlo verso la Grand Fleet.
la Grand Fleet in navigazione
la quinta[1] nave della Royal Navy a portare il nome HMS Invincible fu un incrociatore da battaglia, la prima della sua classe ed il primo incrociatore da battaglia ad essere costruito al mondo[2]. Costruita nei cantieri Armstrong Whitworth di Newcastle upon Tyne, venne impostata il 2 aprile 1906, varata il 13 aprile 1907 ed entrò in servizio il 16 marzo 1909
Gli incrociatori da battaglia.
Sia da parte inglese sia da parte
tedesca, senza togliere nulla alle altre unità impiegate in battaglia, la
parte del leone fu sostenuta dagli incrociatori da battaglia, navi moderne,
veloci, ben protette e dotate di potenti pezzi d’artiglieria. Fattori che
permisero di prendere parte ai combattimenti in prima linea, sostenendo il grosso
dello scontro. Ecco alcuni dei principali protagonisti.
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HOCSEEFLOTTE (KISERLICHE MARINE):
SMS MOLTKE
TIPO: Incrociatore da battaglia.
Entrata in servizio:1912
Dislocamento in pieno carico: 25400
tonnellate
Velocità massima: 28,4 nodi
Lunghezza:
Larghezza:
Armamento: 10 cannoni da
Corazzatura:280-
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SMS SEYDLITZ
TIPO: Incrociatore da battaglia.
Entrata in servizio: 1913
Dislocamento in pieno carico: 28100 tonnellate
Velocità massima: 26,5 nodi
Lunghezza:
Larghezza:
Armamento: 10 cannoni da
Corazzatura: 280-
________________________________________
SMS DERFFLINGER
TIPO: Incrociatore da battaglia.
Entrata in servizio: 1912
Dislocamento in pieno carico: 30706
tonnellate
Velocità massima: 28 nodi
Lunghezza:
Larghezza:
Armamento: 8 cannoni da
Corazzatura:300-
|
GRAND FLEET (ROYAL
NAVY):
HMS TIGER
TIPO: Incrociatore da battaglia.
Entrata in servizio: 1913
Dislocamento in pieno carico: 33790
tonnellate
Velocità massima: 28 nodi
Lunghezza:
Larghezza:
Armamento:8 cannoni da
Corazzatura: 76-
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HMS INDEFATIGABLE
TIPO: Incrociatore da battaglia.
Entrata in servizio: 1909
Dislocamento in pieno carico: 22080
tonnellate
Velocità massima: 25,8 nodi
Lunghezza:
Larghezza:
Armamento: 8 cannoni da 305mm; 16 da
Corazzatura:
HMS QUEEN MARY
TIPO: Incrociatore da battaglia.
Entrata in servizio: 1912
Dislocamento in pieno carico: 32150
tonnellate
Velocità massima: 27,5 nodi
Lunghezza:
Larghezza:
Armamento: 8 cannoni da
Corazzatura:102-
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il Derfflinger restaurato dopo la battaglia
La classe Derfflinger era una classe di incrociatori da battaglia (Schlachtkreuzer in lingua tedesca)[Nota 1] dellaKaiserliche Marine, la marina militare dell'Impero tedesco. La costruzione delle navi fu intrapresa nell'ambito del programma di costruzioni navali del 1912-1913, avviato dalla Germania in risposta ai tre nuovi incrociatori da battaglia della classe Lion, che erano stati varati qualche anno prima dalla Royal Navy britannica. La precedente classe Moltkee il SMS Seydlitz direttamente derivato da essa rappresentavano la fine dell'evoluzione della prima generazione degli incrociatori da battaglia tedeschi; la classe Derfflinger se ne distaccò per innovazione e miglioramenti, comprendenti l'armamento principale di più grande calibro e sistemato in torrette centrate rispetto alla mezzeria della nave, eliminando le torrette centrali sfalsate delle classi precedenti che avevano un campo di tiro limitato. Le navi erano anche più grandi pur usando un apparato propulsore simile e di conseguenza erano leggermente più lente per via del dislocamento maggiore.
.
grande nave che affonda
la Hochseeflotte,
Tempo di bilancio.
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