L’antenata della
mitragliatrice.
Fu la rivoluzionaria arma
che per la prima volta garantì un’alta frequenza di tiro. Ecco come cambiò gli
equilibri sui campi di battaglia
permettendo di sconfiggere eserciti ben più numerosi del proprio.
Una mitragliatrice Gatling della guerra di secessione americana | |
Tipo | Arma a canne rotanti |
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Che cosa accomuna il
generale George Custer al presidente Theodore Roosevelt? I campi di battaglia
del Sudafrica e quelli della Manciuria? I soldati nordisti e quelli dello zar?
È l’uso della Gatling, l’arma che nella seconda metà dell’Ottocento ha portato
gli spari a ripetizione in guerra, permettendo di creare un volume di fuoco
prima impensabile. Essa costituì l’anello di congiunzione fra le prime
mitragliatrici a canna unica e le mitragliatrici vere e proprie, da cui si
discostava perché era azionata a mano. Il meccanismo era semplice e geniale: un
certo numero di canne (da sei a dieci) erano montate su un cilindro che veniva
fatto ruotare da un inserviente che azionava una manovella. La stessa rotazione
determinava il ciclo completo dello sparo: quando la canna si trovava in alto
si inseriva la cartuccia; il successivo mezzo giro innescava l’esplosione per
lo sparo che avveniva una volta raggiunta la parte più bassa del cerchio;
infine, risalendo, veniva espulsa la cartuccia esplosa. E tutto ricominciava.
In questo modo si generava un fuoco ininterrotto, all’epoca ineguagliabile.
Alternando le canne, poi, si ovviava anche al rischio del surriscaldamento. Il
tutto era stato reso possibile grazie ad alcuni importanti progressi tecnologi
nel campo delle armi, in particolare alla nascita delle cartucce metalliche.
Grazie
a questo si ottenne l’altro vantaggio determinante offerto dalla Gatling: il
caricamento automatico. Le cartucce entravano nelle cane da un caricatore
disposto nella parte superiore della mitragliera, sfruttando la forza di
gravità. Richard Gagling, un inventore non specializzato nelle tecnologie
militari, riuscì a realizzare l’arma che prese il suo nome durante la Guerra di Secessione
americana (1861-1865). Ma, come molte innovazioni, all’inizio non fu accolta
bene. Benché apprezzata anche dal presidente Lincoln, la Gatling non fu adottata
subito dall’esercito unionista. Qualche generale più illuminato ne comprese
però le potenzialità e ne acquistò alcuni esemplari a titolo personale. Un
esborso considerevole che però valse la pena. La Gatling esordì con
successo nell’assedio di Petersburg del 1865. Solo nel 1866 venne adottata
dall’esercito e da quel momento iniziò la sua carriera, ma non senza incontrare
ulteriori diffidenze. Per esempio, ancora dieci anni dopo, nel 1876, il generale George Custer aveva
ancora perplessità sul suo uso. Il suo Settimo Cavalleggeri disponeva di due Gatling,
ma considerandole poco utili e ritenendo che l’avrebbero troppo rallentato
nella marcia, non le portò con sé a Little Big Horn, dove si scontrò con
migliaia di indiani. Andò incontro a una tragica sconfitta che gli costò la
vita. Theodore Roosevelt invece, se ne innamorò e ne canto le lodi. Il futuro
presidente statunitense nel 1898 guidò i celebri volontari Rough Riders nella guerra
contro la Spagna
a Cuba. Protetto da fuoco delle Gatling conquistò le alture di San Juan. Un
grande risultato, l’ultimo di quest’arma sul suolo americano. Nonostante il
tramonto fosse ormai vicino, incalzata dai progressi della tecnologia anche in
ambito militare, per alcuni anni la
Gatling continuò a determinare successi in Africa e Asia. Ma
ormai era cominciata l’era delle grandi mitragliatrici automatiche.
Caratteristiche tecniche della Gatling
Progettista: Richard
Jordan Gatling Data progettazione: 1861
Costruttore: Gatling e
Colt Data di
produzione: 1862
Entrata in servizio:
1865
Fuori servizio: 1911
Lunghezza:
Calibro:
0,30-0,45-0,50-0,58-0,100 Caricatore a
gravità: 240 colpi
Azionamento: meccanico
a mano
Cadenza di tiro: 400 colpi al minuto
Gittata: circa
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L’organo di Leonardo
Il lontano antenato
della Gatling è l’organo, un’arma multi canna pensata e utilizzata fin dal
XIV secolo. Gli esemplari più noti e avanzati si trovano fra i disegni
militari di Leonardo da Vinci, nel Codice Atlantico. Il genio rinascimentale
progettò un organo a 33 canne disposte su tre file da 11, che l’artigliere
poteva ruotare per aumentare il ritmo di fuoco. Ritmo che però restava troppo
basso: le canne dovevano essere caricate da davanti, e per ottenere un fuoco
di sbarramento efficace, bisognava accendere singolarmente ogni miccia in
modo che gli spari fossero temporanei. Motivo per cui queste armi non ebbero
lo sviluppo sperato.
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GLI EREDI. La
Gatling
ha avuto un ritorno di celebrità nella seconda parte del XX secolo. Lo stesso
nome è stato dato infatti a nuovi armamenti che da essa riprendevano
direttamente il sistema a più canne rotanti. Risale al 1956il modello M61
Vulcan da 20 mm
di calibro, da cui poi nacque il celebre M134 GAU 17 con specifiche adattate all’uso
sugli elicotteri, che vide un largo impiego durante la Guerra del Vietnam. A sua
volta esso si è evoluto nel XM214 Minigum dall’incredibile potenza di fuoco. Il
modello GAU-8 Avenger invece costituisce l’arma anticarro degli aerei A-10,
ampiamente usati nelle Guerre del Golfo contro l’Iraq.
Una M134 Minigun che fa fuoco da un HH-3F durante la guerra in Vietnam
SUL CAMPO DI BATTAGLIA. La
Gatling
esordì con successo nell’assedio di Petersburg durante la Guerra di Secessione
americana. Ma fu nei decenni successivi che iniziò a fare la differenza sul
campo. La sua potenza di fuoco era proprio ciò che serviva agli eserciti
coloniali europei ad avere la meglio sui più numerosi ma non tecnologici
soldati indigeni. Le armate dell’impero britannico furono tra le prime a
fornirsi di Gatling, impiegandole per le loro conquiste dall’India
all’Afghanistan. Nel 1879 queste mitragliatrici furono
protagoniste del massacro di guerrieri zulu a Ulundi, e nel 1882 furono usate
contro i ribelli egiziani a Tell el-Kebir. Russi e ottomani adottarono presto
quest’arma e la utilizzarono gli uni contro gli altri nella guerra russo-turca
del 1877. Anche il Perù, su iniziativa di un suo ufficiale, si dotò di Gatling
avvantaggiandosene nella Guerra del Pacifico contro il Cile nel 1879-80. Gli
statunitensi le schierarono poi nelle guerre indiane, sia a protezione dei
forti del Far West, sia in battaglia, e soprattutto ne fecero uso decisivo
durante la guerra con la Spagna
nel 1898: in quell’anno Washington e Madrid si confrontarono duramente a Cuba e
nelle Filippine, e in entrambi i casi, i soldati erano efficacemente protetti
dal fuoco di quelle mitragliere che pure stavano diventando obsolete. A Cuba, nella battagli decisiva di San Juan
Hill, un reparto tutto di Gatling fu fondamentale nel dare il suo appoggio
all’azione dei Rough Riders del futuro presidente Theodore Roosevelt,
consegnando la vittoria agli americani. L’ultimo significativo impiego avvenne
nella guerra russo-giapponese del 1905: entrambe le parti schieravano Gatling,
ma i nipponici ne fecero un uso migliore e più convinto, vincendo anche per
questo motivo il conflitto.
MA NON ERA ARTIGLIERIA. L’errore comune a molti eserciti
ottocenteschi fu quello di pensare alle Gatling come a pezzi di artiglieria. In
questo modo erano collocate distante dal fronte e per di più si muovevano
lentamente. Questo accadde giù durante la Guerra di secessione americana, quando le poche
Gatling utilizzate vennero tenute in seconda o terza linea, anche per evitare
che cadessero in mano nemica. Ma ciò preveniva la possibilità che le
mitragliere potessero scatenare tutta la loro potenza nel modo a loro più
congeniale per infliggere all’avversario il massimo dei danni, cioè assistendo
in prima linea la fanteria e scaricando il proprio devastante fuoco contro i
fanti nemici. Nel tempo questo errare tattico fu corretto e la Gatling divenne presto un
eccellente arma coloniale. Essa, infatti, in poco spazio e con pochi serventi
era in grado di pareggiare ampiamente i conti con la superiorità numerica che
solitamente erano in grado di mettere in campo le armate indigene. La
tecnologia offriva alle forze occidentali la necessaria superiorità numerica
che solitamente erano in grado di mettere in campo le armate indigene. La
tecnologia offriva alle forze occidentali la necessaria superiorità di fuoco
per sconfiggere eserciti anche dieci volte più numerosi, armati di lance,
archi, spade e qualche antiquato fucile. Senza poi trascurare l’impatto
psicologico ottenuto dal ruggente volume di fuoco sviluppato dalla
Gatling.
IL DISASTRO DI DOGALI. L’affidabilità era uno dei pregi di questa mitragliera, di
cui non riportano inceppamenti significativi tranne che in un caso, e a farne
le spese furono gli italiani. Successe a Dogali, in Etiopia, il 26 gennaio 1887. Una colonna di 548 soldati guidata
dal tenente colonnello Tommaso De Cristoforis si era recata in soccorso del
forte di Saati, assediato dalle truppe etiopi. Gli africani decisero di
attaccare con 7mila uomini questi rinforzi nella zona di Dogali e la battaglia
infuriò per quattro ore. Gli italiani disponevano di due Gatling, ma esse dopo
circa mezz’ora si incepparono e finirono fuori servizio, privando i nostri di
un decisivo elemento di superiorità di fuoco. La colonna fu travolta e si
contarono 430 morti. Una sconfitta che purtroppo fece storia.
Battaglia di Dogali
L’INVENTORE: RICHARD JORDAN
GATLING. “Mi venne in
mente che, se avessi creato una macchina – un’arma – che avesse permesso,
grazie alla sua rapidità di fuoco, a un uomo soltanto di compiere in battaglia
il dovere di cento uomini, avrebbe sostituito in gran parte la necessità di
grandi eserciti e, di conseguenza, l’esposizione in battaglia alle malattie
sarebbe notevolmente diminuita”. La
macchina che ha dato il via all’epoca delle armi più letali era nata nella
mente del suo inventore per risparmiare vite. Almeno questo è quanto disse
Richard Gatling dopo aver scoperto che in guerra la prima causa di morte non
erano le pallottole ma le malattie. Egli era nato nel 1818 e fece diversi
lavori, dall’impiegato, al commerciante, al medico, prima di dedicarsi
alla sua vera passione che erano le invenzioni. Creò un’elica a vite per i
battelli a vapore, dei macchinari per seminare mais e riso, e un primo modello
di trattore. Ma l’invenzione che lo rese famoso e lo fece passare alla storia
fu quella che prese il suo nome: la proto-mitragliatrice che sperava potesse
contribuire a porre fine più rapidamente ai conflitti, e in particolare alla
guerra civile americana che era in corso dal 1861. nel 1862 fondò la Gatling Gun company e provò a
convincere i generali unionisti ad adottare quest’arma, aprendo persino una
corrispondenza con il presidente Lincoln. Ma all’inizio fu guardo con sospetto
perché era nato nel Sud (fu anche indagato per sospette simpatie sudiste). Morì
a New York nel 1903.
Richard Jordan Gatling
Le
principali versioni.
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1862.
Il primo modello in cui Gatling lavorava già dagli anni Cinquanta fu
realizzato nel 1861 e brevettato l’anno dopo. Era a sei canne rotanti.
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1865.
Con questo modello si passò definitivamente alle cartucce metalliche, che
furono decisive per il suo successo. Presto il numero delle canne fu portato
a 8 o 10.
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1874. Il modello detto anche Camel Gun (per il racconto
di incerta veridicità che fosse usato anche per sparare dai cammelli) fu reso
più leggero e fu il primo che poteva essere montato anche su un tripode
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1877. Questa versione prese il nome di
Bulldog perché era più corta e massiccia delle precedenti.
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1883.
I continui ammodernamenti riguardavano tutte le parti della mitragliera.
Caricatori più efficienti portarono la cadenza di tiro fino a 1200 colpi al
minuto.
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1893.
Questo modello fu creato per adottare le nuove munizioni standard calibro 0,30
dell’esercito americano, che non producevano fumo, garantendo un
significativo progresso nell’efficacia di tiro.
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1895.
Fu il modello utilizzato nella Guerra ispano-americana dal distaccamento del
tenente John Henry Parker che affiancò Theodore Roosevelt nel
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1900.
Di fatto è l’ultimo sviluppo di questa mitragliera. Negli ultimi anni del
secolo, Gatling per stare ala passo con l’invenzione della mitragliatrice
Maxim aveva brevettato il modello a motore elettrico. In questo modo l’arma
raggiungeva una cadenza di tiro di circa 2000 proiettili al minuto.
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Articolo
pubblicato su storie di guerre e guerrieri. Altri testi e immagini da
wikipedia.
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