Dentro le Piramidi.
Le piramidi egizie hanno
affascinato per secoli viaggiatori ed esploratori, che sono penetrati al loro
interno per svelarne i segreti. Oggi, grazie alla tecnologia, gli archeologi
sanno molte più cose su questi antichi monumenti di pietra.
Asterix, Obelix e Panoramix entrano nella grande piramide e
si perdono nel dedalo di corridoi progettato dai perfidi architetti del
faraone. Fortunatamente Idefix, il cagnolino di Obelix, entra a cercarli e li
li conduce in salvo. Nell’immaginario popolare, come dimostra questa scena del
fumetto Asterix e Cleopatra, le piramidi sono edifici labirintici e pieni di
trappole. Non è chiaro quale sia l’origine di questa immagine, che si è
consolidata senz’altro grazie al cinema di Hollywood e ai videogiochi di Lara
Croft. Forse perché è difficile credere che queste immense costruzioni di
pietra contengano solo poche stanze. In ogni caso la realtà è molto più
prosaica della fantasia: le grandi piramidi egizie hanno poche cavità al loro
interno, nessuna delle quali contiene trappole per ladri. Nemmeno nelle tombe
della Valle dei Re, costruite durante il Nuovo regno, ci sono meccanismi per
dissuadere i predoni: giusto qualche pozzo di pochi metri di profondità al
centro degli edifici, che serviva a prevenire possibili allagamenti e in cui
solo un ladro sprovveduto e senza luci sarebbe potuto cadere. L’interno delle
piramidi dell’Antico regno, a eccezione di quella di Cheope, è costituito da
elementi relativamente semplici, per quanto complessi da interpretare. In
effetti durante la sesta dinastia la pianta delle piramidi si standardizzò. Per
proteggere le proprie mummie, i faraoni preferirono affidarsi al potere sacro
della regalità piuttosto che a complicati meccanismi di sicurezza. Il massimo
che si utilizzava per scoraggiare i saccheggiatori erano i blocchi di granito
lungo il percorso. Le piramidi non hanno cavità interne; le camere sono quasi
sempre sotterranee o costruite a livello della base, e solo il corridoio
d’ingresso attraversa il corpo dell’edificio. Considerato che si tratta di
costruzioni di dimensioni imponenti, questo schema facilitava il lavoro degli
architetti del faraone e preveniva possibili crolli. L’unica eccezione a questa
regola è la grande piramide di Cheope.
Maestose
tombe di pietra.
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2667-
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Il complesso funerario di Djoser, più conosciuto con il generico nome di piramide a gradoni è una struttura funeraria eretta nella necropoli di Saqqara (Egitto), a nord-est dell'antica città di Menfi. Venne eretta per la sepoltura di Djoser, sovrano della III dinastia, dal suo architetto Imhotep.
PIRAMIDI A GRADONI. Il principale elemento interno della piramide di Djoser a
Saqqara, considerata la più antica d’Egitto ed edificato dal saggio Imhotep
durante la III
dinastia, è costituito da un enorme pozzo. Sul fondo è situata la camera
funeraria, composta di blocchi di granito simili a mattoncini di un gioco di
costruzione. Dai lati nord, ovest e sud parto dei corridoi che conducono ad
alcuni magazzini, dove venivano conservati dei vasi di pietra. Le uniche due
camere della piramide sono incompiute e adornate con pannelli di pietra
calcarea, lastre di maiolica turchese e tre stele che rappresentano il faraone
durante la festa Heb Sed (una cerimonia per celebrare la rinascita della forza
legale). Si accendeva al pozzo tramite una galleria scavata davanti al lato
nord della struttura, che permetteva all’anima del faraone di raggiungere gli
astri circumpolari, ovvero quelli sempre visibili perché non tramontano mai nel
cielo notturno. Vicino all’angolo est della piramide si trovava il serdab, una
piccola cella destinata ad accogliere il Ka (l’essenza vitale) del defunto. Al
suo interno era situata una statua di Djoser con gli occhi puntati in direzione
di due fori sulla parete, che permettevano al sovrano di guardare le stelle
imperiture cui sarebbe asceso. Imhotep progettò anche la piramide di Sekhemket,
il successore di Djoser, anche se non la completò. Il monumento è circondato su
tre lati da alcuni magazzini sotterranei disposti lungo un corridoio a forma di
U. i cunicoli non terminati attorno alla camera funeraria probabilmente ospitavano stele simili a
quelle della piramide di Djoser. Anche la tomba incompiuta di Khaba, successore
di Sekhmkhet, presenta una struttura simile, ma ha un minor numero di
magazzini. Questi ambienti situati vicino alle, mummie dei faraoni forse
rappresentavano un sostituto simbolico dei corpi dei servi, che durante la I dinastia venivano sacrificati
e posti nei sepolcri reali per accompagnare i sovrani nell’aldilà.
Piramide
a gradoni.
La prima piramide della storia sorge su un
terreno sopraelevato nella necropoli di Saqqara. La mastaba o tomba
quadrangolare, inizialmente progettata dall’architetto Imhotep, subì cinque
successive modificazioni, che la trasformarono in una piramide a sei gradoni.
Il monumento finale ha una base di
La decorazione in tonalità di verde è
realizzata con piastrelle di maiolica ed è stata scoperta all’interno di
alcune camere sotterranee, rimaste incompiute, della piramide di Djoser.
Rivestimento con piastrelle in faience turchese
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VERSO LA PIRAMIDE PERFETTA.
La struttura interna delle tombe
monumentali subì un radicale cambiamento alla fine della III dinastia, con la
piramide a gradoni di Meidum, attribuita al faraone Huni e conclusa dal figlio
Snefru. Sul lato nord, a una certa altezza dal suolo, è situato l’ingresso da
cui parte un corridoi che conduce alla camera funeraria. Questa non è più
situata decine di metri, ma a livello del terreno. I magazzini scompaiono
completamente forse sostituiti da due
piccole stanze che precedono la cripta. Questo schema a tre camere si ripeterà
nelle piramidi successive. A Meidum compaiono per la prima volta tutti gli
elementi che, a partire da allora, caratterizzeranno i complessi piramidali:
tempio basso o a valle (un approdo sul Nilo dove veniva accolto il corpo del
defunto), vie d’accesso, tempio alto (dove si svolgeva il culto del sovrano
deceduto), piramide sussidiaria (la cui funzione non è molto chiara) e piramide
principale (dove veniva deposta la mummia del faraone perché potesse
raggiungere gli astri circumpolari).
Snefru
fece costruire anche altri due monumenti sepolcrali, entrambi a Dahshur. Il
primo è la piramide romboidale, così chiamata perché presenta una variazione
della pendenza delle facce circa a metà altezza. Ha la particolarità di avere
due camere funerarie – una al di sopra del livello del terreno e una
sotterranea – con due entrate indipendenti poste rispettivamente sul lato nord
e sul lato ovest. È molto probabile che le due camere fossero relazionate alla
doppia inclinazione delle facce e simboleggiassero la duplice natura del Paese,
suddiviso in Alto e Basso Egitto. L’altro edificio è la piramide rossa, la
prima a essere concepita sin dall’inizio con le facce lisce. Contiene tre
stanze collegate tra loro: due sono a livello del terreno mentre la terza è
rialzata, quasi ad anticipare la peculiare struttura interna della piramide di
Cheope, figlio e successore di Snefru, che sarebbe stata costruita dopo.
Il sito si trova nel governatorato di Beni Suef, a 9 km dal villaggio moderno, e ospita un complesso piramidale egiziodell'Antico Regno, caratterizzato da una grande piramide attribuita al faraone Snefru, sovrano della IV dinastia. Nel complesso di Meidum sono state ritrovate anche una piramide accessoria, un tempio funerario, una rampa processionale ed un tempio a valle ma questa piramide così come la piramide rossa e la piramide romboidale, non venne destinata alla sepoltura del sovrano che resta ancora sconosciuta.
Disegno di Lepsius della piramide di Meidum (1849-1859).
Piramide
romboidale o a doppia pendenza.
Costruita da Snefru a Dahshur, è l’unica in
Egitto con queste caratteristiche. Attualmente misura
Dahshur (in arabo: دهشور , Dahshūr) è una località situata nel deserto, sulla riva occidentale del Nilo, a circa quaranta chilometri da Giza e pochi chilometri a sud della zona archeologica di Saqqara. Vi è una necropoli fra le meglio conservate, conosciuta per la presenza di complessi piramidali e per numerose tombe nobiliari di notevole importanza archeologica.
Ma a Dahshur oltre agli importanti siti funerari, sulla riva destra del Nilo, nel Wadi Al-Garawi vi sono i resti della più antica diga del mondo, risalente alla IV dinastia le cui dimensioni erano di 100 metri di lunghezza e 50 di altezza.
mappa del sito
Nota: i link corrispondenti ai numeri aprono le voci corrispondenti |
La Piramide di Cheope, conosciuta anche come Grande Piramide di Giza o Piramide di Khufu, è la più antica e la più grande delle tre piramidi principali della necropoli di Giza, confinante con quello che oggi è El Giza, in Egitto. È la più antica delle sette meraviglie del mondo antico e l'unica a rimanere in gran parte intatta
Piramide
di Giza.
Sulla piana di Giza, nei pressi del Cairo,
sorge la necropoli reale della IV dinastia in cui Cheope, Chefren e Micerino
fecero costruire le tre grandi piramidi. La più grande è quella di Cheope,
detta anche grande piramide, seguita da quella del figlio Chefren.
L’esploratore Giovanni Battista Belzoni, che nel 1818 individuò l’entrata
superiore di quest’ultima, descrive così il suo ingresso nella camera
funeraria: “Che delusione la vista di
quel luogo (…)! Molte delle lastre del pavimento erano state rimosse alla
ricerca di qualche tesoro (…). Nell’angolo ovest finalmente intravidi un
sarcofago seppellito a livello del terreno (…). Accanto al sarcofago c’era un
cumulo di ossa di bovino e sulla parete retrostante un’iscrizione in arabo…”.
La scritta affermava che un sultano era penetrato nella piramide secoli
prima. Belzoni non era stato dunque il primo.
La Piramide di Chefren, IV sovrano della IV dinastia era il cenotafio eretto dal sovrano stesso sulla piana di Gizadurante l'Antico Regno e denominato "Wr Kafre" ossia "Grande è Kafre"
Pianta del tempio funerario di Chefren
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PIRAMIDI MINORI. Questa distribuzione delle stanze rimase unica. Djedefra,
figlio e successore di Cheope, fece costruire la sua camera funeraria una
quindicina di metri al di sotto della sua piramide (che fu smantellata in epoca
romana). Il fratellastro Chefren scelse la classica posizione al livello del terreno. All’interno
della piramide di Micerino, figlio di Chefren, compaiono invece alcuni elementi
che poi ritorneranno nelle successive piramidi dell’Antico Regno: oltre
all’anticamera e alla camera funeraria (poste ad altezze diverse e separate da
sei magazzini), lungo il corridoio di accesso si trovano un’altra stanza e tre
grandi blocchi di granito che ostacolano il passaggio. Questi elementi
ritornano a Mastabat el-Fara’un – il complesso funerario di Shepseskaf, ultimo
sovrano della VI dinastia. Da quel momento in poi la struttura interna delle
piramidi, decorata con formule funerarie
(i testi delle Piramidi), rimarrà sempre la stessa: un corridoio che conduce a
una piccola stanza seguita da tre blocchi di granito; dopo di essi, il
corridoio prosegue fino a un’anticamera che a ovest dà sulla camera funeraria e
a est sui magazzini che formavano il serdab (l’unica stanza senza testi). E
così la storia dell’evoluzione delle piramidi, iniziata a Saqqara con un pozzo
e delle stanze scavate nella roccia, si concluse ancora a Saqqara alla fine
dell’Antico Regno, quando gli architetti reali stabilirono uno schema fisso per
l’interno delle dimore eterne dei faraoni egizi.
Grande
piramide.
Si accede all’interno dell’edificio tramite
un’entrata posta sul lato nord, a
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Articolo
in gran parte di José Miguel Parra Egittologo membro della squadra del progetto
Djehuty. Pubblicato su Storica National Geographi del mese di luglio 2018. Altri
testi e immagini da Wikipedia
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