Il diavolo nel Medioevo.
Nel Medioevo il mondo era
visto come un campo di battaglia tra Dio e il diavolo, che si alleava con
streghe e negromanti per minacciare la vita dei buoni cristiani.
Il diavolo non è sempre stato
il principe del male adorato dalle streghe, né colui al quale vende l’anima chi
vuole realizzare i propri desideri. Fu solo tra il V e il CV secolo, infatti,
che gli spiriti che si invocavano al tramonto dell’antichità pagana si fusero
con la figura del diavolo biblico, lasciando ai posteri quell’immagine del
signore delle tenebre che oggi risulta così familiare.
In questo dipinto di Giovanni da
Modena, realizzato intorno al 1410 nella cappella Bolognini della chiesa di San
Petronio a Bologna, si vede Lucifero intento a divorare i condannati.
SATANA, BELZEBU’ E LUCIFERO. Nell’Antico
testamento Satana non è considerato il grande antagonista di Dio. Il termine,
che deriva dall’ebraico shatan, avversario, è usato in alcuni casi in
rifermento a esseri umani e in altri a esseri soprannaturali, come per esempio
gli angeli di Yahweh. Ma tutto ciò cambia nel Nuovo testamento. Nei Vangeli
Cristo viene tentato da Satana, il quale acquisisce il ruolo esclusivamente
negativo che si conserverà all’interno del pensiero cristiano. Nella principale
traduzione greca dell’Antico testamento, la Bibbia dei settanta, il temine Satana viene
tradotto tramite un’espressione dalla connotazione negativa, diabolos: “colui
che divide”, il “calunniatore”, da cui poi deriverà il latino diabolus e
successivamente il nostro “diavolo”.
Altri nomi propri
del diavolo, come Lilith, Lucifero o Belzebù designavano divinità o figure
presenti nei pantheon di altri popoli. Quello di Belzebù, cui il Vangelo di
Matteo si riferisce come “Beelzebùl,
principe dei demoni (12:24)”, deriva da Baal Zebub, un dio cananeo. Il
termine Lucifero, invece, proviene dalla Vulgata, la traduzione latina della
Bibbia ebraica realizzata nel IV secolo da san Gerolamo, che utilizza questo
nome per rendere l’espressione ebraica Helen
Bem Shahar, “il luminoso figlio dell’alba”. Lucifero, letteralmente
“portatore di luce”, era un’espressione originariamente utilizzata in latino
per indicare il pianeta Venere. Solo più tardi sarebbe stata associata al
diavolo. Nella Seconda lettera di san Pietro apostolo (1:19) del II secolo, per
esempio, il termine Lucifero viene usato in riferimento alla luce divina del
Vangelo. Ancora più tardi, nel IV secolo, era il nome di un vescovo di
Cagliari, poi diventato santo. Ciononostante, all’inizio del Medioevo i padri
della Chiesa crearono una figura di Lucifero che andava al di là del testo
biblico, facendone l’angelo ribelle castigato da Dio, un modello negativo
dell’orgoglio come peccato capitale.
Mosaico
rappresentante Cristo che separa le pecore dalle capre. VI Secolo Basilica di
Sant’Apollinare Nuovo.
Caduta
degli angeli ribelli, tavola del XIV secolo Musée du Louvre.
UN’EREDITA’ PAGANA
E CRISTIANA. Nel mondo cristiano medievale la visione del diavolo
biblico come essere maligno si fuse con l’idea del demone propria dell’epoca
ellenistica, nella quale il daimon era uno spirito guida o una divinità minore
con la quale era possibile entrare in contatto. Nel II secolo il famoso autore
latino Apuleio riprese la concezione secondo la qual i demoni svolgevano una
funzione intermediaria tra gli déi e gli uomini e presiedevano a rivelazioni e
presagi. L’arte di evocare questi spiriti capaci di divinare il futuro è di
aiutare questo spiriti capaci di divinare il futuro e di aiutare le persone era
una branca fondamentale della magia del mondo antico, la cosi detta teurgia. La
teurgia ellenistica sopravvisse anche in contesto cristiano, trasformandosi nella
negromanzia. Originariamente l’evocazione poteva riguarda tanto gli dei e i
semidei che si voleva costringere ai propri voleri quanto gli spiriti defunti.
Nel cristianesimo però, Dio non può essere piegato dalla volontà dell’uomo, ma
solo implorato per mezzo della preghiera. Maria, gli angeli e i santi
intercedono presso Dio, ma neppure loro so soggetti all’uomo. Così, i demoni
che i maghi ellenistici comandavano attraverso le tecniche cerimoniali vengono
sostituiti dalle uniche figure che potrebbero essere sottomesse al volere
dell’uomo: gli angeli caduti, gli avversi della tradizione ebraica, esseri
della stirpe di Satana e di Lucifero. Erano loro che i negromanti evocavano per
i propri fini. Tuttavia, nella tradizione cristiana i demoni non si sottomettono
all’uomo per spirito di obbedienza, bensì allo scopo di ingannarlo e condurlo
alla perdizione. Già nel III secolo l’autore cristiano Lattanzio annoverava
l’arte negromantica tra le attività con le quali il demonio inganna e tenta gli
uomini.
NEGROMANTI, O COME
SOTTOMETTERE I DEMONI CON L’AIUTO DI SALOMONE. Si possono
individuare le caratteristiche di fondo delle arti negromantiche a partire da
alcuni libri utilizzati. Fra questi, i più celebri sono quelli dedicati ai
presunti poteri miracolosi del re biblico Salomone, cui si attribuiva la
stesura di numerosi testi magici. La Clavicula Salomonis era forse
il più noto di tutti: la copia manoscritta più antica, in greco, risale al
XII-XIII secolo. Sembra che l’originale fosse prevalentemente in ebraico, con
interpretazioni greco-egiziane, e più in generale orientali, e solo raramente
cristiane. Nelle preghiere a Dio si sottolinea la necessità, per chi officia il
rito, di rispettare i requisiti di castità, digiuno e purezza, anche se le
preghiere sono spesso volte a procurarsi mezzi magici per seminare morte,
discordia e distruzione. L’appello ai demoni perché conferiscano potere si
accompagna in modo blasfemo alle suppliche di profeti dell’Antico testamento e
a Dio, chiamati a maledire i demoni e a costringerli a obbedire alla volontà
dell’evocatore.
Sant’Agostino
e il diavolo quadro di Michael Pacher, 1483 Alte Pinakothek, Monaco di Baviera
COSA SANNO I
DEMONI. Sant’Agostino (354-430 d.C.) dedicò ai demoni una breve
opera, la divinazione dei demoni e vari
passaggi di La città di Dio. Agostino
riteneva che i poteri divinatori attribuiti da Apuleio ai demoni dipendessero
dalla velocità, dalla longevità e dalla maggior sensibilità di questi spiriti
dal corpo aereo. Secondo lui grazie alla “acutezza
della sensibilità e la rapidità del movimento, preannunziano o annunziano molti
fatti fonte di meraviglia per gli uomini a causa della lentezza della propria
sensibilità terrena. Nei demoni s’è aggiunta, per di più, durante tutto il
lungo arco di tempo in cui si sviluppa la loro vita, un’esperienza della realtà
di gran lunga superiore a quella che può pervenire agli uomini per la brevità
della loro vita. Grazie a queste proprietà, che sono toccate alla natura di un
corpo aereo, i demoni non solo predicono molti fatti futuri, ma ne compiono
addirittura molti di sorprendenti (…). Quindi incitano, in forme stupefacenti e
invisibili, grazie alla leggerezza dei propri corpi, insinuandosi nei corpi
degli uomini a loro insaputa e intrufolandosi nei loro pensieri attraverso
alcune visioni fantastiche sia da desti
che da dormienti”.
L’ASPETTO
DEL DIAVOLO. Con rare eccezioni, gli autori ecclesiastici
ritenevano che i demoni – originariamente degli angeli caduti - fossero esseri spirituali, non corporei. A
volte, per tentare le sue vittime, il diavolo assumeva un aspetto ingannevole,
come le fattezze di un’avvenente fanciulla o dell’apostolo Giacomo. In campo
artistico, invece, veniva normalmente ritratto con sembianze terrificanti, allo
scopo di spaventare e dissuadere i peccatore. L’immagine del demonio era in
genere priva di bellezza, armonia e struttura a indicare la distorsione della
natura ideale degli angeli e degli uomini. A partire dall’XI secolo divennero
abitali gli elementi bestiali, come la coda, le orecchie di animale, la barba
da capro, gli artigli, le corna (per molti secoli le corna erano state un
simbolo di potere: anticamente nel Vicino Oriente erano un attributo della
divinità e della nobiltà) e spesso le ali. Se all’inizio del Medioevo queste
ultime erano in genere piumate come quelle degli uccelli o degli angeli, a
partire dal XII secolo diventarono comuni le ali di pipistrello
Frontispiece to a 1620 printing of Doctor Faustus showing Faustus conjuring Mephistophilis. | |
Written by | Christopher Marlowe |
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IL PATTO CON IL
MALIGNO. Il patto fra gli esseri umani e i diavolo ha sempre
affascinato gli europei, forse perché la volontà di potere e di conoscenza portata
alle sue estreme conseguenze è stata un pilastro fondamentale della civiltà
occidentale. Il tema si diffuse per la prima volta in Europa durante il
Medioevo, esattamente nel X secolo, quando la monaca e poetessa Roswitha di
Gandersheim scrisse, attingendo a una tradizione di origine greca) la storia
del diacono Teofilo. Caduto in disgrazia presso il suo vescovo, grazie
all’ausilio di un ebreo esperto in arti magiche, Teofilo firmò un patto di
sangue con il diavolo: gli vendette la sua anima in cambio del potere, come
avrebbe fatto secoli dopo il Dottor Faust. Ma Teofilo poi si pentì, invocò la Vergine e riuscì a
sciogliere il patto. Nel XIII secolo il dramma liturgico il miracolo di Teofilo
di Rutebeuf diede ulteriore diffusione a questo motivo. In Europa il patto tra
Teofilo e il demonio veniva spesso rappresentato come un omaggio feudale,
l’atto che univa un signore al suo vassallo in un reciproco giuramento di
fedeltà. Trattandosi di un gesto rituale molto importante, il suo uso in tale
contesto doveva provocare indignazione e inquietudine.
GLI ESORCISMI. Un
documento medievale della metà del XV secolo fornisce una testimonianza del
timore che ecclesiastici e laici nutrivano nei confronti di Satana e dei suoi
servitori in un’epoca di carestie, guerre ed epidemie. Si tratta del Libro di
Egidio, decano di Tournai, un manuale per esorcisti le cui domande mirano a
penetrare i ministeri dell’aldilà, a conoscere il comportamento degli abitanti
dell’inferno e i limiti dei loro poteri. Prima di rivolgersi al demonio,
l’esorcista deve pregare con devozione, “con
il segno della croce”. Per prima
cosa chiederà al diavolo il suo nome e quindi gli porrà domande come queste: “perché prendi sembianze differenti? Perché
affliggi più ecclesiastici che laici? A causa di quali peccati? Qual’è il
peccato di cui tu e i tuoi compagni più vi rallegrate? Quali opere pie più vi
rattristano?” . L’esorcista fa anche domande sulle streghe: “Le mistificazioni causate a volte
dall’azione di quelle donne (…) che abusano dell’ignoranza della gente sono
prodotte da uno spirito maligno? O altrimenti come avvengono? Ed esistono
donne, uomini o animali diabolici simili?”.
I
condannati e i loro castighi particolare del Giudizio universale del Beato
Angelico, tempera su tavola 1431 circa. Museo nazionale di San Marco Firenze.
I DEMONI E I
CASTIGHI INFERANALI. La rappresentazione medievale dell’inferno,il
regno del diavolo, è legata alla credenza secondo cui, durante il giudizio
universale, Dio premierà chi ha compiuto buone azioni e castigherà i peccatori.
I giusti potranno contemplare Dio per l’eternità, mentre i malvagi saranno
tormentati perpetuamente e in sintonia con i peccati commessi. Dopo aver
varcato la soglia dell’inferno (che a volte assume la forma di una porta
divoratrice), ciascuno riceve la sua pena indipendentemente dalla posizione
sociale.
Proprio
come avviene nella rappresentazione foto sopra: serpenti immobilizzano gli
oziosi, rospi e serpi mordono i genitali di chi si è macchiato di lussuria, i
colpevoli di peccati di gola sono obbligati a mangiare l’immondizia che hanno
nei piatti, gli avari devono inghiottire oro fuso, i rei d’ira si fanno
violenza gli uni con gli altri. Ovunque ardono le fiamme e i demoni tormentano
i peccatori con i loro tridenti. Nella parte inferiore compare Satana : la sua
triplice testa divora tre dannati.
Xilografia
che raffigura un banchetto durante il sabba, tratta dal Compendium maleficarum di Francesco
Maria Guaccio, 1608
AL SERVIZIO DEI
DEMONI. Nel 1409 una lettera di papa Alessandro V diretta
all’inquisitore francescano Ponce Fougeyron denunciava una nuova setta
ereticale composta da stregoni. Nel corso del XV secolo vari pontefici
scrissero bolle e lettere simili, che nel 1484 culminarono con la Summis desiderantes affectibus di Innocenzo VIII. Il testo non
faceva riferimento esplicito alla stregoneria, ma per i suoi toni radicali
l’accusa del pontefice era diversa dalle comuni denuncie di pratiche
magico-superstiziose. Venne infatti usata come prefazione al Malleus maleficarum generalmente
tradotto come streghe) del domenicano Heinrich Kramer, testo in cui si
denunciano le azioni delle fattucchiere”che
scatenano grandinate, venti dannosi con fulmini, procurano sterilità negli
uomini o animali, i bambini che divorano li offrono ai diavoli (…) o li
uccidono in altro modo”. Questa posizione metteva in crisi le antiche idee
di Agostino, che attribuiva ai demoni poteri ben più limitati.
Difatti
non tutte le posizioni laiche ed ecclesiastiche si conformarono all’estremismo
del Malleus.. per esempio, nel 1526 un concilio svoltosi a Granada dichiarò
impossibile il volo magico e affermò
che, secondo la maggior parte dei giuristi, le streghe non esistevano.
Tuttavia la caccia alle streghe aveva ormai preso piede in molti paesi europei,
sostenuta dalla credenza in ritrovi notturni di donne malefiche che andavano in
volo su bastoni o cavalcature, e stringevano un patto mortifero con il demonio.
Tali riunioni avevano diversi nomi a seconda delle realtà regionali, come ludus, tregenda, akelarre, anche se il
più celebre di tutti sarebbe diventato il sabba.
Articolo di Marina Montesano università di Messina pubblicato su Storica National Geografic di aprile
2018
altri testi e immagini da Wikipedia.
Testimonianza: ALLEANZA CON SATANA
RispondiEliminaSto dando questa testimonianza per aiutare i miei fratelli e sorelle che hanno voluto fare il patto per anni senza conoscere il circuito.
Ammetto che è stato difficile per me in un primo momento, ma attraverso la mia amica Brigitte che è diventato un milionario durante la notte.
Ho fatto il mio patto con il signore oscuro Oggi lascio le logge con 5 milioni di euro nel conto Banca Carige e 70 mila nel Credito Valtellinese.
Non posso spiegare tutto su Internet ecco l'indirizzo del tempio che mi ha aiutato per coloro che vogliono farlo: espiritualtemplo@gmail.com
I soldi se li sono presi al tempio?
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