Ponte Milvio, Un ponte per la vittoria.
A nord di Roma, da dove partono la via Flaminia e la via Cassia,
Ponte Milvio attraversa le acque del Tevere con cinque arcate. Vide il trionfo
di Costantino, ma fu quasi distrutto da Garibaldi.
il Ponte Milvio
Costruito
per attraversare il Tevere nella parte nord di Roma, Ponte Milvio prende nome
da un certo Molvius, della gens Molvia. Fu lui a farlo erigere, o forse a farlo
ricostruire (la struttura originale era in legno), all’epoca delle Guerre
puniche. La prima citazione del ponte risale a poco prima del 200 a.C., ed è in
relazione al ritorno delle truppe dopo la battaglia del Metauro, in cui
l’esercito dell’Urbe sconfisse i Punici guidati da Asdrubale, calato in Italia
per dar manforte al fratello Annibale nell’assedio di Roma.
A settentrione del
ponte partono due importantissime strade romane: la Flaminia, che porta verso
l’Adriatico, e la Cassia, che conduce in Etruria. Si trattava quindi di un
passaggio importante sia logisticamente che strategicamente. Nel 109 a.C.
l’originale ponte di legno fu rifatto in muratura dal censore Marco Emilio
Scauro, che in quegli anni diede nuovo impulso alla viabilità romana,
tracciando anche la via Emilia Scauri (che raggiungeva Vado Ligure) per
prolungare l’Aurelia.
Dai Romani viene anche
chiamato ponte Mollo, perché durante le piene del Tevere era il primo a venire
soverchiato dall’acqua, quindi a restare, letteralmente, “a mollo”.
Sogno di Costantino e vittoria a Ponte Milvio da un manoscritto delle omelie di Gregorio Nazianzeno
La visione di Costantino. Dell’originale ponte
romani, danneggiato più volte nel corso dei secoli, restano le tre arcate
centrali. Soprattutto in epoca medievale, l’artefatto subì varie vicissitudini:
venne fortemente compromesso, e poi fortificato, sull’imboccatura posta a
settentrione, con la costruzione di una torre triangolare, chiamata Tripizzone.
Nello stesso luogo, esisteva già una torre difensiva risalente al 300 d.C. ca.,
poco prima che il ponte e i suoi dintorni (allora si trattava di un’area scarsamente
edificata) divenissero teatro di uno dei più celebri scontri della storia di
Roma imperiale: la battaglia di Ponte Milvio, che vide opposti l’imperatore
Costantino e il rivale Massenzio. Era il 28 ottobre 312 e Costantino, alla
guida di circa 100mila uomini, mise in rotta l’esercito di Massenzio,
numericamente superiore ma peggio organizzato. Massenzio stesso perse la vita
nel Tevere e la sua testa fu mostrata come trofeo dai costantiniani. Alla
battaglia è inoltre legata la famosa visione di Costantino: in cielo gli
sarebbe apparsa una croce con la scritta in
hoc signo vinces (sotto il mio simbolo vincerai), cosa che lo avrebbe
spinto ad adottare il cristianesimo come religione ufficiale dell’Impero.
Soggetto a lavori di
restauro già nel Quattrocento e poi ancora nell’Ottocento (quando furono
ricostruire le arcate estreme, sostituite in precedenza da ponti levatoi, e la
torretta neoclassica), il ponte fu fatto saltare in aria da Garibaldi nel 1849,
all’epoca della Repubblica Romana, per ostacolare le truppe francesi che
accorrevano in soccorso del papa. Di recente, lungo la via del Tevere nei
pressi del ponte sono stati ritrovati i resti di una costruzione di epoca
imperiale; si tratta di marmi decorati e ambienti di forma circolare che hanno
sollevato diverse ipotesi circa la funzione dell’edificio. Inizialmente si
pensava potesse trattarsi di una villa, ma il rinvenimento di alcune tombe,
oltre alla particolare forma degli ambienti (che assomigliano a cappelle) ha
fatto ipotizzare che possa trattarsi di un antico luogo di culto di culto
cristiano o di un piccolo mausoleo. Il fatto che l’edificio si trovi proprio
sulla riva del fiume ha anche fatto immaginare che la costruzione fosse una
stazione commerciale.
Scuola di Raffaello Sanzio, Battaglia di Ponte Milvio, Stanze Vaticane
Articolo di Stefano
Bandera pubblicato su Civiltà Romana n. 2 Sprea editori. Altri testi e immagini
da Wikipedia.
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