lunedì 18 maggio 2020

Il volo prima dei Wright.

Il volo prima dei Wright. Pionieri dell’aviazione.

I NUOVI ICARO.

Con il Novecento, l’antico sogno del volo sembrò farsi realtà, e all’inizio del secolo si moltiplicarono gli esperimenti (anche bizzarri) per portare finalmente l’uomo al dominio dell’aria.

 

Orville Wright accanto all'aliante del 1901, collocato in posizione eretta, di cui si vede la faccia inferiore

L’invenzione dell’aeroplano a motore (quello che allo si usava chiamare “più pesante dell’aria”, per distinguerlo da mongolfiere e aerostati) è stata attribuita dalla storia ai fratelli americani Wilbur e Orville Wright, che compirono il primo volo il 17 dicembre 1903 dalla collina Kill Devil Hills, in North Carolina. Pur non avendo risolto tutti i problemi (il decollo richiedeva l’ausilio di una catapulta), il biplano Wright Flyer dimostrò che il volo a motore era possibile, con continuità e in relativa sicurezza. I Wright, che oltre a essere uomini di genio erano abili uomini d’affari, furono anche i fondatori dell’industria aeronautica. Naturalmente ci furono anche altri pionieri del volo che reclamarono il primato. Alcuni di essi probabilmente lo fecero a ragion veduta, mentre altri furono solo millantatori, le cui affermazioni vennero spesso sostenute anche per ragioni puramente campanilistiche. Tra essi vi fu il russo Aleksandr F. Mozhaysky,che tentò un volo da San Pietroburto, con il suo meccanico J.N. Golubev ai comandi, ma dell’evento non sono rimaste foto né testimonianze attendibili.

Augustus M. Herring dichiarò di aver volato, il 10 ottobre 1898, a St. Jospeh, nel Michigan, con un motore ad aria compressa; anche in questo caso, l’evento non è documentato a sufficienza. Innumerevoli altri si segnalarono per la realizzazione di macchine volanti strane e fantastiche, degne di un romanzo di Jules Verne, ma non riuscirono a volare o lo fecero brevemente e in maniera fortunosa, quando ormai i Wright avevano dimostrato quale fosse la via da seguire.

Félix du Temple de la Croix (1823-1890)


Se il primo volo compiuto da questo capitano di fregata francese potesse in qualche modo essere confermato, anticiperebbe quello dei fratelli Wright di più di un quarto di secolo. Félix du Temple depositò il suo primo brevetto nel 1857 e nello stesso anno ne costruì un modello in scala, apparentemente funzionante. Dopo aver preso in considerazione svariati tipi di propulsione insieme al fratello Louis, scelse infine un piccolo motore a vapore del peso di soli 18 kg, realizzato nel 1874. Non esistono descrizioni approfondite e attendibili circa la macchina volante ideata dai fratelli du Temple, ma si sa che i due progettisti ebbero idee straordinariamente innovatrici, come il ricorso all’alluminio di un carrello retrattile all’apparrecchio.

Con un marinaio a bordo, il loro avveniristico monoplane si staccò da un pendio e, a quanto riportano le cronache dell’epoca, guadagnò leggermente quota per poi posarsi, senza danni, poco distante. Il monoplano è oggi di gran lunga il tipo di aereo più comune, ma agli albori dell’aeronautica si preferirono modelli multiala. Dopo quello di du Temple, altri monoplani vennero costruiti da Louis Blériot (1906), e dal romeno Traian Vuia, che effettuò un volo di 12 metri il 18 marzo 1906.


Modello ricostruito della macchina volante del 1857 di Du Temple al Musée de l'Air et de l'Espace .

Clement Ader (1841-1925)

Questo francese aveva una vera e propria vocazione per le invenzioni. Nel 1872 realizzò il prototipo di un “ornitottero”, ossia un monoplano ad ali battenti a propulsione muscolare umana, che non riuscì però a sollevarsi da terra. Nel 1886 iniziò lo sviluppo di un “più pesante dell’aria” che riproduceva la forma di una volpe volante, il più grande pipistrello esistente. Chiamato Eole (Eolo), era un grosso monoplano, con un motore a vapore a quattro cilindri da 20 CV realizzato dallo stesso Ader. L’Eole fu sottoposto ad un primo collaudo il 9 ottobre 1890, su un terreno piano di 200 m ad Armainvilliers, non lontano da Parigi. Dopo una breve corsa, apparentemente l’aereo staccò le ruote da terra, sollevandosi per una ventina di centimetri e percorrendo una distanza stimata in 50 m; ma prese terra in maniera incontrollata, danneggiando in modo grave. Ad Ader va il merito di aver inventato il nome avion, “aeroplano” in francese.

Otto Lilienthal (1848-1896)

Questo ingegnere tedesco fu una figura chiave nella storia dell’aviazione. Non costruì mai aeroplani a motore, ma svolse un’opera fondamentale nel campo del volo librato, qualificandosi come uno dei padri dell’aliante e del moderno deltaplano.

Otto is going to fly.jpg

Gustav A. Weisskopf (1874-1927)

Gustave Whitehead portrait.png

Il tedesco s Stati Uniti, dove si fece chiamare Gustav Whitehead, fu colpito dalle ricerche che in quel periodo suscitavano molto interesse. Basandosi sugli alianti che si studiavano in America, Weisskopf ne costruì un derivato, dotato di un motore a vapore che azionava due eliche. Esiste la testimonianza giurata, giudicata attendibile, di Louis Darvarich, un fabbro che aveva contribuito alla costruzione e aveva accompagnato Weisskopf sul suo aereo. L’uomo afferma che nell’aprile (o forse maggio) del 1899 a Pittsburgh, in Pennysylvania, il velivolo venne pilotato dal suo ideatore e costruttore in un volo di circa 800 m, sollevato a 6-8 m dal suolo. L’apparecchio finì contro un palazzo. Darvarich rimase ustionato dal vapore e dovette farsi ricoverare in ospedale. L’esperimento fu confermato anche da Martin Devane, vigile del fuoco, che accorse sul luogo dello sfortunato atterraggio, il 14 agosto 1901. Weisskopf riuscì a volare per circa 300 m a Fairfield (nel Connecticut) con il suo No. 21 e ad atterrare regolarmente.

Fra tutti i presunti anticipatori dei fratelli Wright, Weisskopf è forse quello che merita maggior considerazione. Alcuni suoi progetti lodati per la genialità, ma il loro ideatore morì dimenticato.

Il disegno che accompagnava l'articolo a pagina 5 del 18 agosto 1901 Bridgeport Herald

Karl Jatho (1873-1933)

Raramente ricordati al di fuori della Germania, fu tra i primi pionieri del volo a ottobre. Dipendente pubblico della città di Hannover ed eclettico invento, Jatho costruì un triplano, che poi modificò in biplano, riuscendo a portarlo in volo per la prima volta il 18 agosto 1930, anticipando di qualche mese il successo dei fratelli Wright. Riuscì a sollevarsi soltanto di 1 metro e a percorrere 18 m, a Vahrenwalder Heide, alla periferia di Hannover, dato che la potenza del suo motore (un monocilindrico Buchet da 10 CV) era insufficiente. Jatho continuò la sua attività e pare che nel novembre 1903 riuscisse, con il Motordrachen n. 2, a percorrere 60 m a 3-4 metri dal suolo. Poté ottenere migliori risultati con un nuovo aeroplano, costruito nel 1909. Tuttavia, l’epoca del primo pionierismo era ormai agli sgoccioli e di lì a poco l’aeroplano avrebbe avuto la sua prima affermazione come mezzo bellico, durante le operazioni italiane in Libia contro l’Impero Ottomano nel 1911.

Il biplano di Jatho a Vahrenwalder Heide nel 1907

Claude Givandan (1872-1945)

 

Questo ingegnere francese non è molto conosciuto come pioniere dell’aviazione: oltretutto arrivò dopo i Wright e le sue creazioni furono un fallimento. Tuttavia, pur senza conoscerne la storia, sono in molti ad aver visto il suo avion annulaire (aereo anulare), chiamato anche tandem tambour (tamburo in tandem) o aeroplane multicellulaire del 1909. Si tratta di una delle più strane macchine per volare mai ideate e, a quanto è dato a sapere, senza fortuna, tanto che in seguito Givaudan la riprogettò daccapo, aggiungendovi delle corte ali. Il suo creatore, un apprezzato costruttore di motociclette a motore e motori a scoppio, progettò anche il motore Vermorel BV da 40 HP, destinato ad azionare l’elica dell’aereo. Il noto pilota Adophe Pégoud, che lo collaudò, descrisse così la sua esperienza: “La mia maggior preoccupazione era che quello strano coso riuscisse a decollare”

 

Articolo di Nico Sgarlato pubblicato su Conoscere la Storia n. 50 – altri testi e foto da Wikipedia.


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